Santa Cruz
È arrivato l’inverno. Freddo, pioggia, cielo coperto. Chi l’avrebbe mai detto.
In teoria quando sono arrivata qua a Santa Cruz era ancora stagione fredda, ma a me non sembrava proprio. Non capivo perché, con quel bel calduccio, la gente non si azzardasse a entrare in acqua “per il freddo”, e perché la gente andasse in giro troppo coperta per il clima.
Poi è arrivata l’estate, e mi ci è voluto un po’ per adattarmi al clima caldo umido equatoriale, ma col tempo non solo mi ci sono abituata, ma ne sono diventata dipendente: un solo sabato senza sole, senza sentire quel forte calduccio sulla pelle, e già sentivo che mi mancava qualcosa.
Mmm… sole…
E poi, di colpo, il freddo. Ma proprio di colpo, nemmeno da un giorno all’altro: dal mattino al pomeriggio!
E non venite più a lamentarvi che non esistono le mezze stagioni: qui non sono mai esistite, e non esiste nemmeno il soffice passaggio da caldo a freddo.
La prima notte avevo freddo, e anche il mattino dopo. Ma non ci ho voluto credere. “Frutto della mia mente”, dicevo; “va via il sole e mi viene una strana illusione di freddo”, mi spiegavo. Certo, certo.
E così mi sono ritrovata col raffreddore: mal di gola, naso che cola, mal di testa. In questo modo ho scoperto che anche in mezzo al mare, sulla linea dell’equatore, si può prendere freddo e ammalarsi.
E adesso come faccio? Se non c’è il sole, se fa “freddo”, come potrò andare in spiaggia tutti i fine settimana a rosolarmi le chiappone? Come fare per il bagnetto occasionale nella caletta sotto al mio ufficio?
Mah… forse solo devo smetterla di lamentarmi e preoccuparmi: sono sicura che in un paio di settimane mi sarò sicuramente adattata alla nuova stagione e starò già sguazzando in mare con razze e leoni marini, anche perché oramai, presa una abitudine così, non è più possibile farne a meno!
…
Ebbene si, sembra proprio vero… La mia cara dolmacchina fotografica se ne è andata…
Mi ha seguita dappertutto a partire dal 2002… 7 anni sono tanti (Canon, se vi interessa una macchina duratura).
Mi ha accompagnata a moltissimi concerti, è stata con me nei momenti più importanti, ha bevuto un sacco di birra, ha viaggiato in lungo e in largo… direi la migliore compagna di viaggio…
E adesso è finita… è arrivato il momento del riposo…
O almeno così sembra… anche se in realtà il medico dice che c’è un barlume di speranza, sempre se riesco a trovare nel mondo un donatore compatibile di batteria… cosa piuttosto impossibile dato che è una batteria molto rara, a causa obsoletudine (si dirà così?)…
Comunque sia, adesso mi ritrovo nuda in questo paradiso fotografico (spero di trovare una soluzione al più presto)…
Nel frattempo, per rimanere in tema foto, vi presento l’ultimo album che ho messo online: racconta la mia terza gita a Tortuga Bay, questa volta accompagnata da un sacco di amici.
Abbiamo fatto tonnellate di foto stupide perché avevamo in mente di fare un calendario dei volontari, cosa che ovviamente è finita nel dimenticatoio perché non abbiamo mai tempo/voglia di metterci lì a scegliere le foto e impaginare…
Qualche foto dall’album Tortuga Bay 3 su flickr:
Uh… ci sono anche dei video: Tortuga Bay 03.01 Tortuga Bay 03.02.
(La password per vederli è il nome del mio cocktail preferito… se non lo sapete chiedete pure)
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Oggi è giorno di compleanni!
Quest’anno è un anno speciale da queste parti: è il Darwin Year. Si celebra il 200° compleanno di Darwin, il 150° compleanno dell’Origine delle Specie e il 50° compleanno della Fondazione Charles Darwin.
E in quest’anno così importante, il giorno più speciale di tutti è il 12 Febbraio, bicentenario della nascita di Darwin. Oggi.
In tutto il mondo questo giorno viene celebrato con conferenze e feste (e alcuni lo chiamano Darwin Day). Qua è un po’ diverso. Qua Darwin è il patrono delle Galápagos. Così come in Italia ogni città ha il suo santo patrono che viene festeggiato per una settimana con sagre, feste e giorno libero, alle Galápagos si festeggia Charles Darwin (che, a differenza dei santi, ha pronipoti vivi che partecipano ai festeggiamenti).
Ci attendono sfilate, feste in spiaggia, concerti, elezione della reginetta di bellezza, concorsi di castelli di sabbia, gare di magliette bagnate…
Con la maglietta del bicentenario, sfoggiando i nostri peggiori sorrisi,
da sinistra: Sam, Anna, Me.
E quindi tra pochi minuti mi alzerò dalla mia scrivania, indossando la maglietta del bicentenario che ci è stata regalata per l’occasione, e, insieme a tutti i volontari e membri dello staff della Stazione Charles Darwin, andrò a sfilare per il paese in festa.
Ma prima, ne aproffitto per fare gli auguri ad Alex: anche l’anniversario della sua nascita cade oggi, ma gli anni festeggiati sono 160 in meno che quelli di Darwin… Però se non fosse per lui, adesso non starei andando a festeggiare in una piazza gremita di gente, pellicani e iguane. AUGURI!!!
Per la parte meno festosa e più conferenzosa di queste celebrazioni, vi invito a prendere parte al GALAPAGOS SCIENCE SYMPOSIUM dal 20 al 24 luglio 2009.
Questo blog partecipa all’iniziativa Blog for Darwin.
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Sono quasi arrivata in fondo al racconto di dicembre… sapevo che ci avrei messo un sacco, e oramai mi si accumula gennaio… Qua bisogna prendere seri provvedimenti!
Quindi vi parlo subito dell’avventurosa giornata del 30 dicembre.
Abbiamo preso un taxi per inoltrarci nell’entroterra di SantaCruz e visitare la riserva di testuggini giganti e i tunnel di lava.
Abbiamo giocato a fare gli esploratori…
…osservato le testuggini giganti…
…e infine ci siamo nascosti nel buio dei tunnel sotterranei…
…per trovarci ricoperti di fango!
Queste e altre foto le trovate qua: dolma33 – Giant Tortoise Reserve @ Flickr.
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Inizio con questo post sul DÃa Darwin (o Darwin Day) il mio rapido racconto degli eventi più importanti nel mio mese di dicembre 2008, cercando così di mettermi al più presto alla pari con gli aggiornamenti.
I giorni 12, 13 e 14 di dicembre mi hanno vista impegnata nel DÃa Darwin. In pratica si trattava di un evento in cui si cercava di comunicare alla gente del posto l’importanza della conservazione delle specie endemiche e i vari problemi che le piccole cose della vita quotidiana possono causare al patrimonio naturale delle isole, nonché spiegare il lavoro svolto dalla fondazione Darwin. Tutto questo tramite stand informativi, spettacoli divertenti e burattini e stand-gioco dove i bambini potevano disegnare e colorare.
Sempre per i bambini, inoltre, erano disponibili un’iguana terrestre e una fregata, costruiti alla maniera dei dragoni cinesi, che gironzolando tra gli stand (e a volte anche per strada) raccoglievano al loro interno tonnellate di bambini urlanti.
Ecco. Il mio compito principale è stato quello di accompagnare il giro dell’iguana, invitando i bambini a entrare, controllando che non si facessero male o litigassero (cosa che facevano continuamente), controllando che il tipo in testa all’iguana (che oltre al morire di caldo, non vedeva un tubo) non andasse a sbattere contro qualcosa, e a volte prendendo in braccio i bambini più piccoli (che pesano più di quanto sembrasse).
Dato che ogni giorno la nostra carovana si spostava in luoghi diversi dell’isola Santa Cruz, ciascuno di noi contribuiva anche a montare e smontare gli stand e a caricare e scaricare camion. Cosa che stranamente ho scoperto mi piace molto fare, soprattutto sotto il sole cocente. Mah.
Simpatici momenti degni di nota:
Allora. C’era questa bicicletta a quattro posti. I miei due amici Abraham e Marco la prendono e iniziano a gironzolare divertendosi un sacco. Risultato: la rompono.
Cerchiamo di aggiustarla senza ovviamente riuscirci. Quindi, alla fine del giorno, ci offriamo di riportare il macchinino alla proprietaria. Cosa che richiede il dovere attraversare il paese da una parte all’altra su un coso a pedali, di cui su due biciclette ne funziona solo una. Il che si traduce in: un simpatico amico seduto dietro che a volte scende a spingere, un altro simpatico amico seduto al mio fianco il cui unico compito è di muovere il volante e io che simpaticamente pedalo pedalo pedalo facendo una fatica incredibile e beh… è stato divertentissimo, abbiamo rischiato di ribaltarci un paio di volte, abbiamo perso lo zaino per strada e soprattutto abbiamo passato un paio di ore veramente esilaranti.