Food
Per restare in ambito culinario, vi racconto come preparare delle deliziose Fajitas (chiamatele Fajitas, Tacos o Burritos, il succo è sempre quello).
Per prepararle, è stata fondamentale la direzione di un amico messicano (Marco) e l’aiuto della mia amica ecuatoriana (Angela), nonché una televisione che trasmetteva video di Salsa.
Quindi vediamo…
Ingredienti (in ordine assolutamente casuale):
Aglio, peperoni, cipolla, pomodoro, tortillas di frumento, peperoncino, carne di mucca, limone, pepe, sale, avocado.
- Tagliare la carne in filettini sottili sottili da marinare con pepe, sale e limone (proporzioni: circa 2 limoni per kilo).
- Preparare il guacamole: prendere (3) avocados un poco maturi, estrarre la polpa e schiacciare con una forchetta in un recipiente; aggiungere sale e limone e lasciare riposare.
- Soffriggere aglio, peperoni, cipolle e pomodori (tutti tagliati sottilissimi).
- A parte, soffriggere la carne con olio di oliva, lasciarla cuocere (mescolandola solo una volta) (non chiedetemi perché, queste sono le istruzioni).
- Una volta cotta la carne, tagliarla a listarelle ancora più fini.
- Scubettare finemente pomodori e cipolla e aggiungerli al guacamole.
- Scaldare le tortillas direttamente sul fuoco.
- Servire le tortillas con dentro la carne, mentre a parte verranno lasciati il guacamole, la salsa di peperoni e pomodoro, salsa piccante (e altre salse al gusto), in modo che ciascuno sia libero di riempire la sua tortilla con quello che vuole.
Per monotonizzare sempre più queste pagine e restare in tema di cibo italiano alle Galapagos, oggi vi parlo dei tortelli e dei fringuelli.
Tortelli
Cristian, di ritorno da una breve vacanza in Italia, mi ha portato una confezione di tortelli Buitoni al brasato. Ovviamente, dopo tanti mesi senza tortelli, mi sono sembrati iper-deliziosi.
Non riuscendo a decidere come condirli, metà li ho fatti con burro salvia e parmigiano, l’altra metà con uno squisito sughetto ai funghi. E me li sono pappati tutti, seduta al tavolone fuori casa.
Fringuelli di Darwin (o Darwin Finches o Pinzónes de Darwin)
I fringuelli di Darwin sono noti perché si sono adattati e a seconda del cibo che avevano a disposizione hanno sviluppato becchi differenti.
Non sta a me spiegarvi tutta la storia, se volete leggetevi qualcosa qua, qua o qua, o cercate su google.
Il punto è che si sono adattati bene anche a noi. E anche se ovviamente è proibito dare da mangiare agli animali, a loro non importa niente e se non glielo dai vengono a prenderselo. Quindi è facile trovarteli in cucina, o nel bidone della spazzatura, o a raccogliere le briciole sotto al tavolo, o radunati intorno a kioski e ristoranti.
Così ci si ritrova con fringuelli mangiatori di cactus e fringuelli mangiatori di bacche che condividono lo stesso panino al prosciutto. Che ne sarà della loro dieta specializzata? Come diventerà il loro becco?
E tutte quelle proteine, non gli faranno male? È forse questo il motivo per cui negli ultimi giorni abbiamo assistito a scene in cui gli uccellini ammazzano geki e se li pappano, o giocherellano come gatti coi poveri topolini per poi mangiarseli?
O forse è proprio qui la loro forza di adattamento, e stiamo assistendo ad un loro cambio evolutivo. C’è nuovo, diverso cibo in casa, più facile da trovare che il cibo che mangiamo di solito? Beh, impariamo a mangiarlo ed evolviamoci per mangiarlo meglio, no?
Ed è così che arriviamo al crudele furto di tortelli da parte dei fringuelli, che irrispettuosi della mia golosità e gioia nel ritrovarmi nuovamente di fronte a un fumante piatto di tortelli hanno deciso di internazionalizzare i loro gusti e farsi una sbafata di cibo italiano
Lo chiameremo scambio culturale? In fondo qualche giorno fa ho assaggiato una delle loro dolcissime bacche…
Forse è stata solo colpa mia, che nella mia grande golosità non mi sono preparata un solo piatto, ma due, e così mentre mangiavo da uno non potevo tenere sotto controllo l’altro
…e loro se ne sono orribilmente aprofittati… grrrr
Se volete vedere decine di foto tutte uguali, in cui uno o due fringuelli si lottano il mio cibo, potete iniziare da qua.
…
Era andata via la corrente e siamo rimasti senza luce, ma io oramai avevo comprato le uova, la farina, i funghi, l’aglio, la pasta di pomodoro e le erbette. Non potevo di certo rinunciare.
Anche perché oramai lo avevo detto a tutti, gustandomi le loro facce allibite.
Fai la pasta? Sul serio? Ma non puoi usare quella in busta? Ma usi una macchinetta? A mano? Veramente lo farai a mano?
E così mi ritrovo di fronte al tavolone di legno che abbiamo in giardino, all’aperto, perché così per lo meno avrò circa un altra ora di luce, anche se fioca.
Arietta fresca, uccellini che si preparano a dormire, il rosso del sole che se ne va (chi è che mi aveva detto che all’ecuatore non esiste il tramonto?).…
Continue reading about La leggenda delle pappardelle in mezzo all’oceano.
Per continuare nel mio tentativo di recuperare rapidamente il mio ritardo sugli aggiornamente del mese di dicembre, oggi vi parlo del Festival Plato Tipico.
Tutti gli anni la fondazione da una festa di Natale per i suoi dipendenti e volontari, ma quest’anno è stata annullata per mancanza di fondi. In cambio c’è stato il Festival del Piatto Tipico. In cosa consiste? Semplice: dato che qua il personale arriva da tutto il mondo, l’idea principale della festa è che ogni gruppo di persone dello stesso paese preparasse qualche piatto tipico della sua terra da fare assaggiare agli altri.
Cosa che se avessi avuto un po’ di tempo in quei giorni avrei partecipato anch’io preparando qualcosina di buono, ma in avevo così tanto lavoro a cui pensare che l’ultiama cosa che mi potevo permettere era impegnarmi in cucina… peccato però, mi sarebbe piaciuto.
La festa comunque è stata percepita un poco anche come festa di Natale, dato che si è svolta il venerdì 19 dicembre, e le nostre vacanze iniziavano a partire dal mercoledì successivo.
Inoltre è stata anche l’occasione per salutare una persona in partenza dopo credo 7-8 anni di lavoro qui. Glom, non voglio nemmeno pensare a come ci si deve sentire male al dovere lasciare le isole dopo tutto questo tempo…
Comunque alimentarmente parlando non è stato male: i tedeschi hanno preparato un dolce di riso, gli inglesi hanno preparato un dolce alcolico e un vino caldo, e poi non ricordo molto… piatti cubani, ecuatoriani, francesi… si, ci sarebbe stata bene anche una bella pastasciuttina o un risottino… sarà per la prossima volta!
Simpatici momenti degni di nota:
Beh, è un giorno da ricordare perché è stato il giorno in cui ho ceduto alla birra. Dopo quasi due mesi di analcolismo totale, mi sono concessa una birra, un po’ perché era festa, ma soprattutto per festeggiare il fatto che al mattino avevo finalmente concluso un progetto che mi aveva tenuta impegnata diversi giorni. E così mi sono bevuta questa birra seduta sul muretto di una terrazza sul mare, guardando il sole tramontare, i leoni marini accoccolati poco più in là , le onde infrangersi sugli scogli, gli amici che assaggiavano un sacco di piatti diversi (io purtroppo non avevo fame, quindi non ho potuto mangiare come volevo), la musica ad alto volume.
Piccolo contro: ho scoperto le gioie della birra ghiacciata col caldo… e così è finito tutto di colpo il mio periodo senz’alcol, facendo fallire orribilmente la mia promessa di non bere mentre sono qua… ma volete mettere una bella birra ghiacciata guardando il mare quando fa un caldo soffocante?
C’era un leone marino femmina che prendeva il sole sulla banchina sotto la terrazza della festa. Poco più in là i bambini giocavano a pescare. A un certo punto senti le mamme urlare mentre lasciano correndo la terrazza dirette alla banchina: un leone marino maschio appena arrivato ha scambiato i bambini per pretendenti alla sua femmina (dato che siamo in stagione di amori), e quindi ha …